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Pertinenze

30/11/2014 Commenti disabilitati su Semiotica della musica. Processo e sistema Views: 5135 Testi

Semiotica della musica. Processo e sistema

Processo e sistema

Il secondo tratto discusso da Louis Hjelmslev “è la proprietà di distinguere, in un fenomeno dato, il sistema dal suo processo. Evidentemente, ciò che appare visibile in un fenomeno è il suo aspetto processuale, mentre il suo aspetto sistematico è l’inventario degli elementi costanti, presi una volta sola, che ricompaiono secondo un ordine che, nella fase induttiva, è determinato dal processo” (ZINNA, 1985, P.V). E’ chiaro allora che l’analisi partirà dal processo, dalle relazioni presenti nella catena sintagmatica, per poi ricavare i paradigmi ovvero le classi di elementi che possono occupare una certa posizione nella catena. In altre parole, il sistema si ricava dal processo. Se nel fenomeno musicale fosse possibile distinguere il sistema dal suo processo, dovremmo allora essere in grado di verificare che una certa sequenza sia la messa in catena sintagmatica di elementi che occupano una certa posizione perché membri di una stessa classe. Il sistema armonico-tonale, come è noto, si basa fondamentalmente su tre funzioni: la Tonica, la Sottodominante, la Dominante. Queste funzioni sono classi paradigmatiche di membri – in questo caso accordi costruiti su gradi della scala – che sono suscettibili di occupare una certa posizione nel processo definita dai rapporti sintagmatici che le funzioni intrattengono fra di loro. La successione, sedimentata nel linguaggio armonico-tonale secondo l’ordine T-SD-D-T, regola il rapporto tra le parti del processo.

Semiotica della musica, armonia funzionale,HJELMSLEV

Funzioni armoniche

Come mostra lo schema, i gradi I, VI, III sono funtivi che contraggono la funzione di Tonica; dei tre gradi il VI ha la particolarità di appartenere ad un altro paradigma, quello della Sottodominante; quindi l’accordo costruito sul VI grado della scala, potendo contrarre funzioni diverse e quindi occupare posizioni differenti nel processo, ha carattere bivalente. Siccome l’accordo bivalente si iscrive in un enunciato, a determinare la sua disambiguazione per disgiunzione paradigmatica sarà la “pressione co-testuale che si attua sintagmaticamente” (ECO, 1979, P.9). Nell’esempio che segue, l’accordo di VI grado, poiché è preceduto da un accordo di V grado e seguito da da uno di I grado, contrae la funzione di Tonica sebbene anche la funzione di Sottodominante sia una sua valenza.

Semiotica della musica - Successione accordi. Armonia

Esempio n.1

Le selezioni contestuali sono comunque possibili soltanto in contesti ben definiti storicamente e culturalmente e che fanno riferimento a codici sintattici consolidati. Facciamo quindi riferimento nella trattazione al repertorio che obbedisce alla grammatica armonico-tonale; questa scelta legittima anche l’attenzione privilegiata riservata all’altezza come tratto distintivo (cfr. Espressione e contenuto).  La polisemia nel linguaggio “non esiste – eccetto i casi di pluriisotopia – che allo stato virtuale, infatti la manifestazione di un lessema di tal genere, iscrivendolo nell’enunciato, lo desambiguizza, realizzando uno dei suoi sememi” (GREIMAS, 1986, p.256). Molto spesso invece in musica si ha la realizzazione, nella stessa catena e da parte dello stesso funtivo, di due funzioni diverse; il procedimento è implicato nella modulazione ovvero nel passaggio da una tonalità ad un’altra.
Un accordo di I grado nella tonalità di DO è anche l’accordo di V grado nella tonalità di FA; l’accordo in questione sarà quindi suscettibile di contrarre la funzione di Tonica in DO e di dominante in FA. Nell’esempio n.1 , dell’accordo bivalente il contesto realizza solo una delle due funzioni, ma in altri casi, come nell’esempio n.2, si presenta una sorta di pluriisotopia sintattica, in quanto lo stesso accordo svolge contemporaneamente funzioni distinte con le parti della catena che lo precedono e che lo seguono.

Esempio armonia - Semiotica della musica - Settima Dominante

Esempio n.2

Un caso di un certo interesse è quello degli accordi detti vaganti. L’accordo emblematico della categoria è la VII diminuita, composto da tre terze minori sovrapposte. Costruito sul VII grado alterato del modo minore può appartenere, per la sua particolare costruzione e interpretabilità enarmonica, a quattro diverse tonalità minori svolgendo sempre la stessa funzione di Dominante. Nell’esempio che segue, il quarto accordo nella successione svolge contemporaneamente la stessa funzione (di Dominante) in LA minore e in DO minore.

Sequenza. Accordi vaganti. Semiotica della musica

Esempio n.3

Tratto da Gianni Cresci e Luciano Menconi, I cinque tratti della struttura fondamentale del linguaggio secondo Hjelmslev. La verifica nel sistema musicale attraverso una prospettiva armonico-funzionale, Università di Bologna, 1988

1. Piano dell’espressione e piano del contenuto
2. Processo e sistema
3. Prova di commutazione
4. Combinazione e rezione
5. (Non) conformità

ECO, Umberto
1979 Lector in fabula, Milano, Bompiani

GREIMAS, Algirdas Julien
1986 Semiotica – Dizionario ragionato della teoria del linguaggio, Firenze, La casa Uscher

HJELMSLEV, Louis
1968 I fondamenti della teoria del linguaggio, Torino, Einaudi
1985 “La struttura fondamentale del linguaggio” in Versus n.43

ZINNA, Alessandro
1985 Introduzione in Versus n.43

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